Quella che viene comunemente (ma impropriamente) chiamata Colite, si manifesta con sintomi che variano da soggetto a soggetto (stipsi, diarrea, alvo alterno, meteorismo, crampi e dolore intestinale) e spesso, nello stesso paziente, il disagio intestinale si manifesta con aspetti clinici diversi e che si modificano nel tempo;
Purtroppo non è sempre facile identificare con certezza un elenco di cibi da evitare, anche se la maggior parte dei pazienti riconosce il ruolo specifico di alcuni alimenti nel favorire la comparsa dei sintomi.
Cercherò ora di riassumere alcune norme di buon comportamento utili per poter migliorare la qualità di vita di chi soffre di questo disturbo:
RACCOMANDAZIONI DIETETICHE GENERALI
Mantenere una buona idratazione , in quanto un corretto equilibrio idrico è indispensabile per garantire una consistenza morbida delle feci (soprattutto in caso di stipsi);
Prediligere preparazioni semplici e cucinare senza aggiungere grassi. Cotture consigliate: al vapore, ai ferri, alla griglia o piastra, al forno e al cartoccio;
Evitare un’alimentazione sbilanciata, con un consumo eccessivo di grassi , proteine e povera o priva di carboidrati . Si consiglia invece una dieta equilibrata in micro e macronutrienti, ricca in frutta, verdura e cereali integrali (tipicamente mediterranea);
Mangiare lentamente, masticando con calma i bocconi;
Evitare di saltare i pasti
Valutare la tolleranza individuali agli alimenti
Va precisato che durante la fase acuta (colica), è consigliabile prediligere una dieta volta principalmente a reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con le scariche diarroiche, attenendosi alle indicazioni del medico sulla base del proprio quadro clinico.
CONSIGLI COMPORTAMENTALI
Rendere lo stile di vita più attivo (vai al lavoro a piedi, in bicicletta o parcheggia lontano, se puoi evita l’uso dell’ascensore e fai le scale a piedi, etc.);
Praticare attività fisica almeno tre volte alla settimana (minimo 150 minuti complessivi, ottimali 300). L’attività fisica moderata e a lunga durata concorre ad attenuare i sintomi.
Non fumare : il fumo contribuisce a danneggiare le mucose dell’organismo;
Eliminare gli stress ambientali utilizzando al meglio il tempo libero a disposizione, ritagliandosi ogni tanto dei momenti di relax;
Leggere le etichette nutrizionali dei prodotti, soprattutto per accertarsi del loro contenuto in grassi e zuccheri semplici;
QUALI ALIMENTI E’ PREFERIBILE EVITARE ?
Sorbitolo, mannitolo e altri dolcificanti presenti nelle gomme da masticare, nella confetteria, nelle caramelle senza zucchero, etc.;
Superalcolici e alcolici, compresi vino e birra;
Caffè, tè, cola e altre bevande contenenti caffeina. Evitare le sostanze nervine in generale (es: energy drink);
Bevande gassate;
Condimenti come burro, lardo, panna, margarine e altri alimenti ricchi di grassi, in quanto possono rallentare la digestione (es: intingoli, fritture, etc.);
Insaccati come mortadella, salsiccia, salame, coppa, etc.;
Alimenti precotti o pronti, sia industriali che artigianali;
Salse elaborate come maionese, ketchup, senape, etc.;
Peperoncino, pepe e tutte le spezie piccanti in generale, perché possono irritare le mucose intestinali;
Brodo di carne o confezionato con estratti di carne, dadi per brodo;
Dolci come torte, pasticcini, marmellata, panna, gelati, etc.;
Alimenti preconfezionati o precotti che contengono elevate quantità di “ amido resistente ”, una sostanza presente negli alimenti che non viene digerita dal nostro organismo.
A causa di questa caratteristica (non digeribilità), l’amido resistente fermenta nell’intestino ma, se presente in quantità eccessive, può scatenare i sintomi della Sindrome e non è quindi adatto alle persone che ne soffrono. Alcune forme di amido resistente sono contenute naturalmente negli alimenti, altre invece, note con la sigla RS3 e RS4 (leggere le etichette nutrizionali), si formano attraverso procedimenti chimici e fisici, come avviene nella produzione di merendine e altri prodotti industriali;
Fibra della crusca, in quanto può aggravare alcuni sintomi del colon irritabile e pertanto bisogna stare attenti alle eventuali reazioni negative a questo alimento, da valutare in base alla propria tollerabilità.
ALIMENTI CONSENTITI CON MODERAZIONE
Legumi (es: fagioli, piselli, lenticchie, ceci, fave), a causa del loro potenziale flautogeno;
Verdure che durante la digestione producono grandi quantità di gas quali cavoli, cavolfiori, broccoli, etc.;
Frutta con potenziale flautogeno come uva passa, banane, albicocche e prugne;
Latte (alimento ritenuto a rischio), da limitare soprattutto in associazione ad intolleranza al lattosio Alimenti integrali, valutare la tolleranza individuale.
ALIMENTI CONSIGLIATI
Acqua, bere almeno 1,5-2 litri al giorno (preferibilmente oligominerale naturale).
Pane, pasta, riso, crackers , etc. derivati da qualsiasi varietà di cereali.
Pesce (fresco o surgelato). È consigliabile cucinarlo alla griglia, al vapore, arrosto o al forno purché il tutto venga preparato senza far friggere i condimenti;
Carne (scegliere tagli magli e senza grasso visibile): manzo, pollo, coniglio, tacchino, lonza di maiale e cavallo. Prediligere la cottura alla griglia, arrosto, bollitura, al forno o anche in umido, purché il tutto venga cucinato senza far friggere i condimenti;
Latticini freschi e yogurt , quest’ultimo se integrato con probiotici può agire positivamente sulla flora intestinale;
Formaggi particolarmente stagionati
Frutta. Consumare circa due-tre frutti di medie dimensioni al giorno, a seconda della tollerabilità, preferibilmente con la buccia (se commestibile e ben lavata). In particolare, i kiwi , oltre a contenere una buona quantità di fibre per riequilibrare l'intestino, possono potenziare l'azione delle fibre prebiotiche;
Verdure. Le fibre permettono una buona contrazione dell’intestino (peristalsi), favorendo quindi il transito intestinale. Preferire quelle molto ricche in fibra grezza come carciofi, insalata, bieta e quelle che contengono i fruttoligosaccaridi (FOS) come asparagi e pomodori.